Felicità raggiunta, si cammina
per te su filo di lama.
Agli occhi sei barlume che vacilla,
al piede, teso ghiaccio che s'incrina,
e dunque non ti tocchi chi più t'ama.
Se giungi sulle anime invase
di tristezza e le schiari, il tuo mattino
è dolce e turbatore come i nidi delle cimase.
Ma nulla paga il pianto del bambino
a cui fugge il pallone tra le case.
(Eugenio. Montale, da Ossi di seppia)
Una piazzetta. Crogiolo d’incontri adolescenziali e di esperienze intense, dove nell’allegria più semplice giovani gioiosi vivono inconsciamente le prime esperienze di vita, di confronto, compresi motivi di repulsione attrazione verso una realtà ancora da scoprire. A un tratto il gioco è interrotto. Il pallone si perde tra le case, i sogni si frantumano, le speranze si perdono nel buio della sera che arriva. Niente e nessuno potranno appagare il pianto del bambino cui sfugge per sempre, tra i meandri dell’esistenza, il pallone della sua giovinezza. I bambini attoniti, esterrefatti, rimangono ammutoliti, aggrappati alle barriere certi però che tra breve il gioco ricomincerà nello spazio della vita.
A small square. A melting pot of adolescent encounters and intense experiences, where in the simplest happiness joyful young people unconsciously live their first experiences of life, of comparison, including reasons for repulsion and attraction towards a reality yet to be discovered. Suddenly the game is interrupted. The ball is lost among the houses, dreams are shattered, hopes are lost in the darkness of the coming evening. Nothing and no one will be able to satisfy the crying of the child who forever loses, in the meanders of existence, the ball of his youth. The children, astonished, terrified, remain speechless, clinging to the barriers, certain however that soon the game will begin again in the space of life.